Oslo, 23 luglio 2011 - Il giorno dopo la strage, le indagini cominciano a chiarire la dinamica del duplice attacco che ha sconvolto la Norvegia. La polizia ha confermato che la potente esplosione nel centro di Oslo è stata causata da un’autobomba. Per quanto riguarda la strage sull'isola di Utoya, il 32enne norvegese arrestato ha confessato di essere l'autore del massacro. Anders Behring Breivik ha detto alla polizia che la strage è stata un atto "atroce ma necessario", stando a quanto ha riferito il suo avvocato ai giornalisti.

 

In dichiarazioni diffuse dalla Tv norvegese Nrk, il legale ha aggiunto che Breivik ha riconosciuto la sua responsabilità per i fatti che gli sono addebitati ed ha detto che l’attacco "era stato pianificato da diversi mesi".

 

La polizia lo considera responsabile di entrambi gli attacchi, a Oslo e sull’isola di Utoya, costati la vita a 92 persone. "Abbiamo delle ragioni per considerarlo responsabile dei due episodi", ha dichiarato in conferenza stampa il capo della polizia, che però non ha escluso altri arresti nell’ambito delle indagini sulla strage. Breivik è un norvegese di 32 anni, legato all'estrema destra e con forti sentimenti anti islamici. E’ ancora troppo presto per discutere dei motivi che sono dietro agli attentati riferisce la polizia norvegese, dopo aver confermato l’identità dell’uomo.

 

Fonti del posto riferiscono che Breivik avrebbe acquistato "tonnellate" di fertilizzanti nella catena di negozi per la vendita di prodotti agricoli nel più vicino Felleskjopet (magazzino della comunità) a Rena, ad una decina di chilometri, località di meno di duemila abitanti.  E la polizia ha confermato che la bomba esplosa ieri è stata fabbricata nella fattoria di Asta di proprietà di Breivik. Il giovane aveva ordinato sei tonnellate di fertilizzanti e, apparentemente, tre non sono state utilizzate.

 

Due testimoni oculari scampati al massacro di Utoya, secondo quanto riportato dal sito di VG, il quotidiano più diffuso in Norvegia, sembrano aprire la strada all'ipotesi che sull'isola ci fosse "più di un tiratore". Alexandre Standval, un giovane di 23 anni che si trovava sull’isola insieme ad alcuni amici si è detto sicuro che a sparare "sono state due persone", mentre Marius Roset, che ha raccontato di essersi tuffato in acqua per evitare i colpi d’arma da fuoco, ha detto che "c’era più di un tiratore". Choccanti le testimonianze dei superstiti.

 

I FERITI - Sono 19 i feriti in condizioni gravissime che si trovano al momento ricoverati nell’ospedale universitario di Ulleval, a Oslo. Lo ha riferito al quotidiano norvegese Aftenposten il primario Pal Aksel Naess. Un’altra decina di feriti a seguito degli attacchi di ieri si trovano in condizioni gravi.

 

LE REAZIONI - Il premier norvegese Stoltenberg: "Molti suoperstiti hanno agito da eroi". E oggi si è recato sull'isola. Condanna internazionale, Obama: "Siamo con voi, vi aiuteremo".  Anche Berlusconi e Napolitano hanno espresso la loro vicinanza alla Norvegia. Messaggio di Papa Benedetto XVI a Re Harald V: "Profondamente rattristato".