Londra, 16 marzo 2014  - Aumentano i sospetti che uno dei piloti del volo MG370 sia coinvolto nella sua scomparsa, avvenuta l’8 marzo mentre volava da Kuala Lumpur verso Pechino. Le ultime parole trasmesse dalla cabina di pilotaggio dell’aereo affermavano infatti che tutto procedeva bene, nonostante uno dei sistemi di comunicazione (l’Acars) fosse già stato disabilitato, riferiscono fonti ufficiali. Ieri il governo malese ha confermato che il Boeing 777 di Malaysia Airlines è stato deviato volontariamente dalla sua rotta e potrebbe aver volato sino all’Asia centrale o a sud nell’Oceano indiano.

LA RICOSTRUZIONE - Qualcuno a bordo, riportano le autorità, ha disabilitato uno dei sistemi di comunicazione, l’Aircraft and Communications Addressing and Reporting System (Acars), alle 13.07, circa 30 minuti dopo il decollo. Poco dopo, intorno alle 14, ha spento anche il transponder, che identifica l’aereo con i sistemi radar commerciali. Il fatto che i due dispositivi siano stati oscurati separatamente è ritenuto una forte prova del fatto che la scomparsa del Boeing 777 con 239 persone a bordo sia stata intenzionale. L’Acars, quando disattivato, invia comunque un impulso ogni ora, registrato da un satellite. L’ultimo dell’aereo scompraso risale a sette ore e 31 minuti dopo il decollo e posiziona il jet su una traiettoria ad arco tra Kazakistan e sud dell’Oceano indiano.

LE ULTIME PAROLE - Il ministro della Difesa malese Hishammuddin Hussein ha spiegato, in conferenza stampa, che le rassicuranti ultime parole "Tutto bene, buona notte" sono state rivolte ai controllori di volo dopo che l’Acars era stato spento. Chiunque le abbia pronunciate non ha menzionato alcun problema a bordo. Il generale dell’aviazione militare Affendi Buang ha spiegato di non sapere se siano state dette dal pilota o dal copilota.

IL COMANDANTE E LA POLITICA - Emerge una possibile significativa coincidenza sulla misteriosa scomparsa del volo MH370 della Malaysian Airlines il 7 marzo scorso: il comandante Zagarie Ahmad Shah, era un fanatico sostenitore di Anwar Ibrahim. Quest’ultimo è il leader dell’opposizione locale, condannato lo stesso giorno a 5 anni di reclusione per sodomia, vittima, secondo i suoi fedelissimi, di una campagna diffamatoria. Come rivela il britannico Mail on Sunday, Shah era nell’aula del tribunale quando, sempre il 7 marzo, è stata letta la sentenza contro Ibrahim. Sette ore dopo era ai comandi del Boeing 777-200 Er di cui si sono misteriosamente perse le tracce. Fonti della polizia Di Kuala Lumpur hanno riferito ai reporter dell’edizione domenicale del Daily Mail, che Shah, 53 anni, temono sarebbe rimasto sconvolto dalla sentenza. Una possibile ricostruzione dei motivi dietro la scomparsa dell’aereo è che uno dei piloti volesse commettere suicidio e abbia trascinato con sé le altre 238 persone a bordo. La polizia malese aveva fatto sapere che stava verificando lo stato psicologico, la vita familiare e le relazioni del pilota Zaharie Ahmad Shah, 53 anni, e del copilota, Fariq Abdul Hamid, 27 anni. Entrambi sono stati descritti come persone rispettabili e non problematiche a livello sociale.

PILOTA E CO-PILOTA NON VOLEVANO VOLARE ASSIEME - Il pilota e il co-pilota del Boeing 777 delle Malaysian Airliens scomparso il 7 marzo scorso avevano chiesto di non volare l’uno insieme all’altro. E’ quanto emerge dalle indagini degli investigatori, che stanno perquisendo le abitazioni dei due e il simulatore di volo presente nella casa del capitano.

LA POLIZIA ESAMINA SIMULATORE A CASA DEL PILOTA - La polizia sta esaminando un elaborato simulatore di volo che aveva allestito in casa uno dei piloti dell’aereo di Malaysia Airlines scomparso sulla tratta Kuala Lumpur-Pechino. Lo riferisce il ministero dei Trasporti della Malesia, aggiungendo che ieri la polizia ha compiuto perquisizioni nelle abitazioni di pilota e copilota, senza precisare se si tratti della prima volta da quando l’aereo risulta disperso. Il volo MH370 di Malaysia Airlines è scomparso dai radar fra Malesia e Vietnam. Ieri il primo ministro malese, Najib Razak, ha fatto sapere che l’aereo è stato dirottato e che gli investigatori ora hanno la certezza che il radar di bordo è stato "deliberatamente" disattivato e che l’aereo ha invertito la rotta e ha attraversato tutta la Malesia. Le analisi sul simulatore di volo preso in casa del pilota potrebbero essere legate al fatto che è stato accertato che chi ha compiuto il dirottamento aveva molta esperienza di volo e sapeva come evitare che l’aereo venisse rilevato volando sull’area. I dati ottenuti tramite il satellite suggeriscono che l’aereo abbia volato almeno sette ore, oltre sei ore dopo l’ultimo contatto radio.

INDAGINE ANCHE SU INGEGNERI - La polizia malese sta indagando, oltre che su pilota e copilota, ingegneri che potrebbero avere avuto contatti prima del decollo. Lo riferisce il ministero dei Trasporti della Malesia.

SI CERCA NELLA LISTA DEI PASSEGGERI - Proseguono intanto le indagini sui passeggeri a bordo del volo, da parte dei rispettivi Paesi, fa sapere il capo della polizia malese, Khalid Abu Bakar. Le ricerche riguardano eventuali legami con gruppi terroristici, competenze nell’aviazione o prove di precedenti contatti con i piloti, perché viene valutata anche l’ipotesi di responsabilità dei passeggeri nella scomparsa dell’aereo. Alcuni Paesi hanno concluso le indagini e non hanno rilevato nulla, ha precisato Abu Bakar, mentre altri stanno lavorando in proposito.

SI CERCA IN 11 PAESI - Le ricerche dell’aereo "sono entrate in una nuova fase",  ha detto il ministro dei Trasporti malese in una conferenza stampa a Kuala Lumpur, implicitamente ammettendo il fallimento delle operazioni portate avanti sinora. Al momento il velivolo viene cercato "in 11 paesi e nelle profondità dell’oceano", ha precisato il ministro. I Paesi impegnati nelle ricerche sono 25. Intanto, vista l’estensione di terra e mare in cui l’aereo potrebbe trovarsi, potrebbero essere necessari mesi o forse più per individuarlo. È anche possibile che non sarà mai localizzato. Stabilire con un buon grado di certezza che cosa sia accaduto necessita inoltre di informazioni chiave, tra cui dati che devono essere reperiti nelle scatole nere del velivolo.