Roma, 17 maggio 2011 - Dalle urne milanesi è uscito un risultato amaro per il PdL: Letizia Moratti, questa volta senza i voti dell’Udc e della pattuglie finiana, non solo non vince al primo turno, ma va al ballottaggio in svantaggio sullo sfidante Pisapia. Sommando i voti attribuiti dalle proiezioni a Manfredi Palmeri (5,5%), Moratti si sarebbe fermata al 47, forse 48%, ben al di sotto del 52% del 2006.

E il ‘vento del nord’ gela il governo: il voto nelle grandi città, mentre prosegue lo spoglio, vede Fassino già sindaco di Torino, Pisapia nettamente in testa a Milano sulla Moratti, Merola sindaco con il 50,4% a Bologna, mentre a Napoli Lettieri andrà al ballottaggio con la ‘sorpresa’ De Magistris.

LE REAZIONI

“Su Milano avevamo un’altra aspettativa”. Denis Verdini, con l’abituale franchezza, non nasconde che le attese del Pdl sull’andamento delle amministrative a Milano erano ben altre.

‘’Berlusconi ha voluto fare un referendum su se stesso ed e’ stato sconfitto’’, ha detto Italo Bocchino, vicepresidente di Fli. ‘’Se il centrodestra a Milano non vince al primo turno, come sembra - ha commentato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato - vuol dire che ha un serio problema politico. Questo non lo diciamo noi, ma lo ha detto Berlusconi stesso’’.

La replica dell’esponente del PdL Gaetano Quagliariello è a stretto giro d’agenzia. A suo giudizio e’ il voto moderato che fara’ la differenza ai ballottaggi perche’, rileva maliziosamente, a Milano il candidato non era del PD ma della sinistra radicale e a Napoli il candidato del PD e’ stato sconfitto dal dipietrista De Magistris. Da queste considerazioni Quagliariello fa scaturire la speranza che i moderati, ai ballottaggi, faranno confluire i loro consensi sui candidati del centrodestra.

Nichi Vendola, all’estremo opposto di questo test elettorale che porta Pier Luigi Bersani a pronosticare per il governo che “se dopo i ballottaggi la crisi, che esiste gia’, si acuisce, si puo’ arrivare a un punto di rottura”, saluta il fatto che “Il vento sta cambiando in Italia e che “i nostri elettori chiedono al centrosinistra un’alternativa credibile”. “Si è aperto un varco nel berlusconismo. I risultati di queste amministrative sono la limpida fotografia di una straordinaria volonta’ di cambiamento”, dice Vendola, leader di Sel, il partito che esprime la candidatura di Pisapia a Milano. Quel Pisapia al centro del fuoco elettorale Pdl, e che ora fa dire a Bersani che “l’estremista non è stato Pisapia ma Berlusconi”.

Tace Silvio Berlusconi, tace Umberto Bossi ma, significativamente, si dice “stupito” del risultato a Milano. Gli esponenti Pdl che commentano per gli speciali televisivi non nascondono che il risultato sotto la Madonnina era prevedibilmente un passi per il ballottaggio, ma probabilmente in altra misura. Ignazio La Russa ricorda infatti che “siamo sempre andati al ballottaggio quando il centrodestra andava separato, e se fate i conti di Pdl, e di quanto si accreditano Fli e Udc ecco che il risultato sarebbe stato diverso a Milano”.

“Vinciamo noi e perdono loro”, sintetizza Pier Luigi Bersani. Anche il segretario Pd parla di risultati che “segnalano un’inversione di tendenza” e di un “vento” nuovo che “si e’ alzato dal Nord”. Ma bisogna gia’ pensare ai ballottaggi, oltre a marcare le difficolta’ in casa d’altri, e allora Bersani manda a dire alla Lega che “se si perde c’e’ qualcosa che non gira e segnalo che si apre un’incrinatura fra centrodestra e il suo elettorato di riferimento che porta a una crisi Pdl-Lega”. Ci sono anche i seguaci di Beppe Grillo: “Non si puo’ stare sempre nell’infanzia, se si diventa un soggetto politico bisogna tirare le somme e decidere” dice il leader Pd che tiene a ribadire: “Noi possiamo migliorare ma non siamo uguali agli altri e a questo movimento ci rivolgiamo in modo amichevole ma rigoroso”.

A proposito di ballottaggi, geometrie variabili per il Terzo Polo, avviato a una liberta’ di coscienza applicata alle forze che lo compongono davanti ai candidati in pista, e i partiti iniziano a prendere posizione. A Napoli, per esempio, il responsabile enti locali del Pd, Davide Zoggia, ha annunciato che se sara’ il candidato Idv, Luigi De Magistris ad andare al ballottaggio contro Lettieri, i Democratici sosterranno l’ex pm nonostante la frattura che si e’ realizzata al primo turno

L'AFFLUENZA  - E’ stata del 71,07 per cento l’affluenza degli elettori alle urne per il rinnovo delle amministrazioni comunali. Il dato è fornito dal ministero dell’Interno e risulta in calo dell’1,78 per cento rispetto alla precedente tornata elettorale amministrativa. Per le provinciali invece si sono recati alle urne il 59,63 per cento deglia venti diritto. Il dato è in calo del'1,25 per cento rispetto alla precedente consultazione.