Roma, 13 dicembre 2011 - Le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno dato via libera alla manovra economica del governo Monti. I deputati della Lega non hanno partecipato al voto. Domani il provvedimento comincerà il suo percorso in aula alle ore 10. Intanto il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il ministro competente a porre la fiducia sulla manovra economica, ove necessario. Lo si apprende da un ministro, al termine della riunione del Cdm.

LIBERALIZZAZIONI - L’avvio delle liberalizzazioni delle attività economiche scatterà dal 2012 come previsto inizialmente. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno ritirato la modifica dei relatori che posticipava l’entrata in vigore al 31 dicembre 2012, con l’avvio di fatto dal 2013. Dalle liberalizzazioni resta confermata l’esclusione per i taxi. La novità è stata approvata dalle commissioni.

I taxi vengono esclusi dalle misure di liberalizzazione, previsti dalla manovra. Ma allo stesso tempo entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legge dovrà essere realizzata ‘’una compiuta liberalizzazione e una efficiente regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture’’. Lo prevede un emendamento, presentato dal governo nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

PENSIONI - Mentre il ministro Fornero ha proposto questa mattina un contributo al 25% per le pensioni sopra i 200 mila euro, nel pomeriggio iniziano a filtrare i contenuti degli emendamenti alla manovra sul tema previdenziale.

Le pensioni fino a 1.400 euro circa (quelle tre volte il trattamento minimo) vengono escluse dal blocco della rivalutazione nel 2012. L’anno successivo saranno rivalutate al 100% soltanto i trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a due volte il minimo (circa 935 euro). Il testo originario prevedeva per il biennio 2012-2013 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici nella misura del 100% limitata ai trattamenti fino a due volte il minimo.

Passa dal 2% all’1% il taglio previsto a carico di chi vorrà andare in pensione prima dei 62 anni di età. La riduzione varrà per chi sceglierà di andare in pensione a 60 o a 61 anni. Per ogni ulteriore anno di anticipo invece la riduzione resterà del 2%.

Inoltre passa da 50 mila a 65 mila il bacino di quei lavoratori in mobilità per i quali è previsto il congelamento degli attuali requisiti di pensionamento. Lo prevede l’emendamento del governo per evitare che, a causa della riforma delle pensioni, salti l’accompagnamento alla pensione.

Intanto un comunicato della presidenza della Repubblica fa sapere che è stata bloccata ogni forma di indicizzazione per le pensioni di qualsiasi importo maturate al 31 dicembre 2007 fino a tutto il 2013 per i dipendenti del Quirinale.

AUTONOMI - Salgono le aliquote dei contributi previdenziali che i lavoratori autonomi dovranno versare. Il prossimo anno dovranno incrementare l’aliquota di 1,3 punti percentuali, gli anni successivi di 0,45 punti, fino ad arrivare al 24%. La manovra prevedeva un incremento di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22 per cento.

PENSIONI CASH FINO A MILLE EURO - Pagamenti in contanti da parte della pubblica amministrazione, comprese le pensioni, fino a mille euro. I pagamenti saranno effettuati con carte prepagate e anche con la tessera sanitaria.

IMU, AUMENTANO LE DETRAZIONI - La detrazione per il pagamento dell’Imu sulla prima casa aumenta di 50 euro per ciascun figlio sotto i 26 anni. L’importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare il tetto di 400 euro. E’ quanto prevede un emendamento del governo depositato presso le commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

IMPOSTA SUGLI ESTRATTI CONTO - "Sui conti correnti delle famiglie e degli individui esiste da sempre un bollo annuale di 34,20 euro e lo abbiamo eliminato sui libretti e i conti correnti fino a 5mila euro di giacenza media annua". Lo ha precisato il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, a margine dei lavori delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul dl manovra, spiegando il senso della misura prevista dall’emendamento del Governo. Ceriani ha poi spiegato che è aumentato da 73,8 a 100 euro il bollo sui conti correnti delle imprese.

ATTIVITA' FINANZIARIE ALL'ESTERO - A partire dal 2011, è istituita un’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia. Lo stabilisce l’emendamento del governo alla manovra, a quanto si legge sulla relazione tecnica. L’imposta è dello 0,1 per cento annuo del valore delle attività finanziarie per il biennio 2011-2012 e dello 0,15% a partire dal 2013. Dall’imposta si deduce, fino a concorrenza del suo ammontare, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’eventuale imposta patrimoniale versato nello Stato in cui sono detenuti i prodotti e gli strumenti finanziari.

CAPITALI SCUDATI - Arriva un’imposta di bollo speciale annuale al 4 per mille per i capitali scudati. Per il 2012 e il 2013 l’aliquota sarà del 10 per mille. La nuova tassazione è in realtà un prelievo sull’anonimato. Infatti, i contribuenti che hanno aderito agli scudi fiscali del passato per garantirsi l’anonimato dovranno versare annualmente l’imposta di bollo.

IMPOSTA DI BOLLO SUGLI IMMOBILI ALL'ESTEROUn’imposta dello 0,76% del valore sugli immobili all’estero. La proposta istituisce anche dall’anno in corso un’imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero dei residenti in Italia.

ABOLIZIONE DELLE PROVINCE - Cambia la norma sulle province: scadranno alla loro scadenza naturale (e non entro il 31 marzo 2013 come previsto da un emendamento del Governo). Mentre per quelle che vanno a scadere successivamente non si andrà ad elezioni ma arriverà un commissario in attesa di un intervento complessivo. E’ una delle ultime modifiche approvate.

QUANTO SI RISPARMIA - Secondo uno studio della Cgia di Mestre dall'abolizione delle province si risparmierebbero solo 510 milioni all'anno: le competenze oggi in capo alle Province e, soprattutto, i relativi costi di gestione e del personale, andrebbero, probabilmente, spalmate sulle Regioni ed i Comuni che si accollerebbero le funzioni delle Amministrazioni provinciali cancellate.

FARMACIE VERSO LO SCIOPERO - “A fronte della totale chiusura del Governo, che si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese, le farmacie sono costrette loro malgrado a una reazione molto pesante: la chiusura”. Così in una nota Federfarma e Federfarma-Sunifar (il sindacato unitario farmacisti rurali).

Le farmacie “prendono atto con grande rammarico che il Governo non intende prendere in considerazione in alcun modo le proposte della categoria per attenuare l’impatto delle misure di liberalizzazione riguardanti il servizio farmaceutico. Mentre la stampa dà notizia del rinvio al 2013 delle liberalizzazioni per le tutte le attività economiche, neanche un minimo segnale di attenzione traspare per quanto riguarda le farmacie. Perché? A chi giova tutto questo?”, chiedono.

MA IL MINISTRO: "NESSUNA MARCIA INDIETRO SUI FARMACI DI FASCIA C" - “La scelta è di andare verso una limitata liberalizzazione e l’articolo 32 è un buon testo”. Lo ha detto il ministro della Salute Renato Balduzzi a margine dell’audizione alla commissione Affari sociali della Camera rispondendo ad una domanda sulla liberalizzazione dei farmaci con ricetta, contenuta in manovra, che ha scatenato la protesta delle farmacie.

Per il ministro ci sono per i farmaci di fascia C “degli spazi precisi, se vi sono però delle questioni a tutela della salute dei cittadini si può sospendere la somministrazione di alcuni farmaci prevedendo una precisa regolamentazione”. Alla domanda dei giornalisti se vi sarà un incontro con i farmacisti che hanno annunciato la serrata, Balduzzi ha detto: “un ministro è sempre pronto. Li incontrerò appena possibile”