Chianciano Terme (Siena), 18 novembre 2012 - Mentre Formigoni ha fatto sapere che non si presenta alle primarie del Pdl per decidere il candidato premier, e il segretario Angelino Alfano precisa che non c'è tempo per fare primarie 'all'americana', (guarda il calendario che era stato approntato) l'outsider del centrodestra {{WIKILINK}}Gianpiero Samorì {{/WIKILINK}}giura che lui non ci pensa proprio a gettare la spugna.

Ma a difendere l'opportunità di dare comunque voce agli elettori del centrodestra è {{WIKILINK}}Fabrizio Cicchitto{{/WIKILINK}}.

CICCHITTO: PRIMARIE SI' - Il capogruppo Pdl alla Camera sottolinea: “La sola indizione delle primarie del Pdl sta provocando la mobilitazione di iscritti, di cittadini, militanti, di associazioni, di candidati e anche di soggetti politici interni ed esterni al Pdl. E’ la dimostrazione che ciò serve non solo a indicare un candidato premier ma specialmente a rimettere in moto tutto un mondo, quello del centrodestra, che ha bisogno come il pane di discutere di politica al suo interno di confrontarsi all’esterno con i cittadini”.

Secondo Cicchitto “di fronte all’ipotesi dell’election day dunque bisogna semplificare il calendario anche mantenendo due scadenze, entro la prima metà di gennaio, conciliando cosi entrambi gli impegni politici”.

LA CONVENTION A CHIANCIANO - Anche se non dovessero esserci le primarie del Pdl, l’imprenditore emiliano che ha fondato il movimento Moderati in rivoluzione dichiara all'Ansa: "Se le primarie ci saranno o meno non dipende da me ma dobbiamo essere pronti a tutto, anche nel caso che le primarie non si tengano. Di sicuro c’è il fatto che un momento di considerazione questo movimento lo debba avere in ogni caso, a prescindere dalle primarie".

La convention a Chianciano Terme ha avuto, spiega  Samorì, "un risultato migliore rispetto alle mie stesse aspettative: c’è tanta gente e soprattutto la ricerca di un programma e di un percorso". Ma qualcuno dei dirigenti storici del Pdl si è fatto vedere? "Nessuno dei leader si è fatto vivo, mentre di quadri intermedi ce ne sono tanti".

Nel campo avverso, quello di centrosinistra, definisce "interessante" l’esperienza di Renzi, ma sostiene di non credere "nella ‘rottamazione’ che porta in sé un giudizio di negatività e di disvalore delle persone. Credo invece nella discontinuità, come nel 1994".

Quanto a un possibile rapporto con la 'Terza Repubblica" di Luca Cordero di Montezemolo, Samorì risponde: "Prima di tutto c’é da ricostruire l’area moderata nel centrodestra". Poi, a Skytg24, disegna un ruolo per Silvio Berlusconi, del quale nega di essere il delfino ("L’ho visto un paio di volte"): il Cavaliere, secondo Samorì, dovrebbe essere il "traghettatore di una classe dirigente. Un Pdl fatto di caporali diventati generali senza vittorie sul campo non esiste più. Cambiare nome senza cambiare facce non serve".

Ma se davvero le primarie non ci saranno? "Almeno - scherza - non potranno dire che le ho perse". Quanto a Monti, infine, "i tecnici abbiano ruoli tecnici, lui - dice Samorì - si è presentato come tale e io lo prendo in parola".