ROMA, 7 febbraio 2013 - Bersani continua a difendere la sua alleanza con Sel di Vendola, e così risponde all'aut aut di Monti che gli aveva chiesto di fare scelte all'interno del suo polo: "Ognuno pensi ai poli suoi, io sono con Vendola e Tabacci".

Poi il leader del Pd spiega che in un Paese serio non si va al voto ogni giorno, escludendo quindi un ricorso-bis alle urne, bacchetta Berlusconi & Co., augurandosi di vedere presto una foto del Cavaliere, Maroni e Storace e chiedendogli espressamente chi è il candidato premier. Infine propone l'idea di 50 miliardi in titoli ad hoc per il pagamento delle imprese.   

Sul fisco, Bersani propone di aumentare le pene ai grandi evasori, prevedendo anche il carcere, mentre si dice d'accordo con il salario minimo ma avverte: "Grillo è populista".

PROPOSTA PER LA CRESCITA - Cinquanta miliardi in cinque anni per restituire alle imprese i debiti della pubblica amministrazione e rilanciare la crescita con nuovi posti di lavoro. E’ la ‘proposta choc’ lanciata da Pier Luigi Bersani.

“E’ un impegno che ci prendiamo - ha detto il leader Pd - perche’ saltano un sacco di piccole imprese e si perde il lavoro. C’e’ un problema di liquidita’ e la pubblica amministrazione non paga. La pubblica amministrazione cominci a pagare, i mercati sanno che sono soldi dovuti dallo Stato”.

Lo strumento saranno “titoli dedicati per 10 miliardi all’anno per 5 anni: e’ ragionevole e sostenibile e aiuterebbe a dare ossigeno alle imprese e quindi piu’ lavoro”.
“I mercati - ha proseguito Bersani - non hanno le fette di prosciutto sugli occhi e sono preoccupati del fatto che non cresciamo. L’economia italiana e’ troppo bassa e siamo in recessione, il mondo ci chiede stabilita’ e rigore ma ci chiede anche di mettere in moto la crescita perche’ non possiamo assistere ad una moria delle imprese”.

NO A VOTO BIS -  Secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non c’è il rischio che si debba tornare a votare a stretto giro dopo le elezioni politiche di fine febbraio. Parlando a margine della iniziativa del partito ‘Le parole dell’Italia giusta’, il candidato premier del centrosinistra interpellato sulla questione ha risposto: “Faccio un pronostico. Non succederà perché gli italiani chiederanno un cambiamento. Chi arriva primo governerà alla Camera e al Senato”.
“Se mi sbaglio - ha aggiunto Bersani - ogni giorno ha la sua pena. Vedremo” ma “un paese serio non può continuare a inseguire le elezioni”.


IL REBUS DEL PREMIER DI DESTRA - “Ah Berlusconi...”. Pier Luigi Bersani replica con ironia a Silvio Berlusconi che lo accusa di aver fatto l’inciucio con Monti. “Anche li’- spiega- ci vorrebbe una bella foto tra Berlusconi, Maroni e Storace e vorrei capire chi fa il presidente del consiglio. Perchè se Berlusconi fa il ministro dell’economia, Tremonti che fa, il ministro del mezzogiorno?”.

CARCERE PER GRANDI EVASORI - Il segretario del Pd Bersani, intervistato da Radio Capital parla di “rafforzamento delle pene per combattere l’evasione. Ci vuole deterrenza, non escludo che per reati gravi ci possa essere anche il carcere. Ma il problema è talmente endemico che quante carceri vogliamo fare?”.
Secondo Bersani bisogna puntare sull’aumento della fedeltà fiscale per risolvere i problemi di bilancio “una situazione non semplice per i prossimi due anni per la finanza pubblica”.

“Se arrivassimo a una media europea i problemi sarebbero risolti -osserva -, Berlusconi è inutile che dica che io voglio impedire... sì Bersani vuole impedire l’eccessiva circolazione del contante perché in tutta Europa ne gira meno e c’è meno evasione. Poi si devono tracciare tutti movimenti finanziari, nel rispetto della privacy e nella disponiobilità del Fisco. E basta chiamare elusione quella che è evasione, si deve chiudere la storiella dei caroselli Italia estero Italia”.


SALARIO MINIMO - "Io propongo una legge sul salario minimo per non andare sotto il minimo vitale, per chi non viene difeso dai contratti. Ma si deve spendere in maniere sostenibile, non 100 miliardi oggi come dice Grillo, è un qualunquista", afferma il segretario del Pd. "rillo va a Bologna ed evoca Berlinguer poi a Roma da’ due buffetti a Casa Pound. Berlinguer non glielo avrebbe permesso, gli avrebbe detto qualcosa di pesante".

IMMOBILI DA VENDERE - "Non si tratta di vendere il Colosseo, giardini pubblici o ospedali, ma parte del patrimonio immobiliare. E non intendo inserire quote di societa’ pubbliche, in certi campi dobbiamo mantenere il controllo e non e’ assolutamente un buon momento per vendere", dice Bersani .

FASSINA: GOVERNO SENZA MONTI - “Il nostro obiettivo è fare un Governo senza Monti non con Monti”. Lo ha ribadito questa mattina a ‘Omnibus’ su La7 il responsabile economico del Pd Stefano Fassina.
“Noi vogliamo fare il Governo con la coalizione progressista che presentiamo agli elettori, con Sel, Tabacci e Donati” aggiunge.

E con Tabacci ministro? “Perché escluderlo? - replica Fassina - Tabacci sta facendo molto bene come assessore al bilancio al comune di Milano. Dopodiché saranno gli elettori a giudicare e dare la forza per arrivare a questo obiettivo”. Per Fassina è quindi è inutile “parlare di composizione di governo futuro quando ancora non si sono fatte le elezioni e non si conoscono i rapporti di forza, perché in democrazia funziona così”.

Il governo senza Monti, auspicato da Fassina, spiega Bersani "è certamente l'obiettivo della coalizione, ma non ci chiudiamo al confronto, non possiamo concederci faziosità, dobbiamo rimettere in moto il cambiamento, è scritto nella nostra carta di intenti, c'è disponibilità a discutere con tutte le forze non leghiste, berlusconiane o populiste. Ripeto: chiederemo il 51% ma ci comporteremo come se avessimo il 49, cioè con grande apertura mentale".

'BERLUSCONI? FORTE DA CABARET, MA ORA NON E' TEMPO' - In serata il leader Pd torna a replicare a Berlusconi. “Facciamo un’ipotesi fantascientifica, che Berlusconi con la Lega prenda il Senato: siamo nella fantascienza. Non mi si chieda l’accordo. Non esiste questo problema. Qualcuno, e siamo noi, avrà il 51% ma siamo pronti a discutere”. Così ha affermato Pier Luigi Bersani, intervenuto al Tg La7 sulle possibili alleanze post-elettorali. Alla domanda se escludesse la possibilità di un Governo di unità nazionale, Bersani ha risposto: “Assolutamente, non è più possibile l’inciucio”. Commentando la sua imitazione fatta oggi da Silvio Berlusconi, infine ha detto: “Da cabaret è forte; ma c’è un piccolo problema, non è tempo di cabaret”.