Roma, 20 giugno 2013 - Dopo il 'no' della Consulta al ricorso sul conflitto di attribuzione tra poteri sollevato dalla presidenza del Consiglio dei ministri contro il tribunale di Milano in merito al legittimo impedimento dell'allora premier, si moltiplicano in casa Pdl i difensori del leader Berlusconi. La Biancofiore annuncia che per difendere l'ex premier ricorrerà alla Corte Ue, mentre la Santanché avverte Letta: tra 11 giorni il governo potrebbe cadere, e Sandro Bondi chiede al premier 'più coraggio'.

BIANCOFIORE ALL'ATTACCO - "Ieri è venuto meno il principio cardine della democrazia ovvero la leale collaborazione tra poteri. Farò ricorso personale, se il Presidente mi darà il via libera, alla Corte dei diritti e di giustizia europea affinchè possa avere un giusto processo",  dice il sottosegretario, intervenendo alla trasmissione 'Citofonare Adinolfi' in onda su Radio Ies. "Non è pensabile che i magistrati vengano nominati dalla politica, soprattutto quelli delle alte cariche, o che ci sia una magistratura rappresentata da correnti politiche", aggiunge Biancofiore.

L’esponente Pdl prosegue: "Letta non può dormire sonni tranquilli, e non per il centrodestra: è evidente che nell’alveo del centrosinistra, che già due mesi fa era convinto di aver vinto le elezioni, c'è un fuoco amico. C’è indubbiamente un reticolo di magistrati che di fatto hanno fondato un partito politico ideale che è andato oltre ogni morale pubblica e non a caso ci sono molto magistrati scesi in politica e che fanno della loro toga la loro forza". 

ULTIMATUM SANTANCHE' - "Se tra 11 giorni l’Iva sarà stata aumentata, non ci sarà piu’ il Governo". Queste le dichiarazioni di Daniela Santanchè, ospite questa sera, giovedi’ 20 giugno, a ‘’Quinta Colonna, il Quotidiano’’, su Retequattro.

“Il premier Letta non vede all’orizzonte le elezioni anticipate? Benissimo. allora vuol dire che all’orizzonte ci sono l`abolizione dell`Imu sulla prima casa per sempre, lo stop all`aumento dell`Iva entro la fine di giugno e gli sgravi fiscali, quindi zero tasse per i neo assunti”, dichiara in una nota la parlamentare del Pdl.

“Su queste prime tappe del percorso che dobbiamo intraprendere, non ci deve essere - aggiunge - nessuna esitazione, perché le esitazioni, in questa fase di profondissima recessione, sono mortali per l`economia e non solo. Ieri la Corte dei Conti ha certificato una pressione fiscale reale al 53 per cento, la disoccupazione giovanile è andata oltre il 40 per cento. Sono numeri inaccettabili, il trend negativo deve essere invertito con misure tempestive e che diano effetti immediati. Accanto all`azione del governo, deve affiancarsi poi una nuova visione in Europa, volta alla crescita non a parole, ma con i fatti”.
“Nel Consiglio Ue, Letta - conclude - deve rinegoziare i limiti imposti dal patto di stabilità ed ottenere flessibilità e più tempo per rimettere in moto la nostra economia”.

BONDI RICHIAMA LETTA - "C’è qualcosa nelle parole di Enrico Letta che non mi convince. Entro certi limiti capisco la sua necessaria prudenza e la sua felpata capacità di dissimulare, ma ci sono questioni storiche, politiche e umane, su cui non si può democristianamente glissare”, dice in una nota il senatore del Pdl Sandro Bondi. “La sorte, ad esempio, di un leader politico come il presidente Silvio Berlusconi, vittima da decenni di una barbara attenzione giudiziaria, grazie al quale l’attuale governo si è costituito così come quello precedente di Monti; la questione della sua presunta ineleggibilità, così come altre questioni dirimenti non solo per il futuro del governo ma per il futuro dell’Italia, richiederebbero - conclude Bondi - giudizi politici intellettualmente onesti e coraggiosi anche da parte del presidente del Consiglio”.