Fiuggi (Frosinone), 22 giugno 2013 - Panorama politico un po' turbolento, all'interno del governo di larghe intese, col Pdl che inizia il count down in vista dell'innalzamento possibile dell'Iva e il Pd che in sostanza lo avverte di non tirare troppo la corda. In mezzo, Maroni che stuzzica l'ex alleato Alfano sul decreto svuota-carceri che il ministro Cancellieri ha promesso per mercoledì.

Non è la prima volta, del resto, che dal Pdl si alzano toni da ultimatum su Imu e Iva: solo due giorni fa Daniela Santanché dava al governo Letta solo 11 giorni.

ALFANO - “Il destino del governo é legato al programma e se non è realizzato il governo non va avanti”. Lo ha detto il vicepremier Angelino Alfano, a quanto si apprende da una nota dei Consulenti del Lavoro, intervenendo telefonicamente al Festival del Lavoro di Fiuggi.

“Dobbiamo intervenire sulle tasse, sul cuneo fiscale e detassare le nuove assunzioni. Sono questioni fondamentali - ha sottolineato Alfano - e, a partire dall’Iva, la nostra linea é evitare l’aumento della tassazione”.

Se aumenta l’Iva il governo va a casa. E questo, in sostanza, il messaggio inviato da Angelino Alfano.

LEVATA DI SCUDI DEL PD - Non si fa attendere la risposta, a voci multiple, dell'alleato Pd: “Alfano è vice Presidente del Consiglio - tuona  il viceministro Stefano Fassina - Nessuno nel governo vuole aumentare le tasse. Oltre a ricordare gli obiettivi condivisi contribuisca a trovare le soluzioni. O cerca di scaricare sul piano programmatico del governo le tensioni accumulate da Silvio Berlusconi sul versante giudiziario?”.

E Dario Franceschini: "Adesso siamo arrivati alla perfezione del ‘diktat’ al governo pronunciati da esponenti che del governo fanno parte. Evidentemente lanciano ultimatum a se stessi. Tra tutte queste parole noi intanto continuiamo a lavorare per reperire le risorse possibili, per affrontare la prossima settimana i temi dell’aumento dell’Iva dal 1 luglio, deciso dai precedenti governi, e del lavoro per i giovani, come hanno chiesto giustamente oggi anche i sindacati".

E rincara Rosy Bindi: "Quando abbiamo appoggiato la nascita del Governo eravamo consapevoli che le domande erano piu’ delle risorse a disposizione: il Governo pertanto deve fare le sue valutazioni e minacciarlo ogni giorno significa avere un atteggiamento irresponsabile".  Bindi ha voluto sottolineare che "oggi i sindacati hanno trovato l’unità e anche la politica deve avvertire il lavoro come un’emergenza e dare quindi risposte".

"E' incredibile che il vicepresidente del Consiglio, che ha responsabilità apicali, possa ragionare in termini di diktat e ultimatum", ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando.

“Nel Pdl ogni giorno, anche da parte di ministri, si levano voci con ultimatum al governo. Sembra si voglia prefigurare un alibi per un disimpegno nel caso non vadano bene i processi di Berlusconi, il cui esito nel nostro ordinamento è affidato non alla politica ma alla legittima indipendenza e autonomia della magistratura”, dichiara in una nota Vannino Chiti del Pd.

“Oppure nel Pdl - aggiunge - c’è chi pensa di essere in un monocolore o in una comoda alleanza di destra. Un consiglio ai falchi: attenzione a tirare troppo la corda con provocazioni quotidiane perché poi si spezza. E una sottolineatura: non vogliamo certo un valzer delle alleanze, ma non ci rassegneremo a tornare al voto con il porcellum o un porcellum abbellito. Se il Pdl non starà ai patti e vorrà rompere, non staremo certo a guardare”.

VENDOLA - "Sulla questione dell’Iva vorrei che si evitasse un ulteriore, drammatico colpo alla nuca a un’economia già agonizzante come quella italiana. Il Paese sta morendo", è la posizione del leader di Sel {{WIKILINK}}Nichi Vendola{{/WIKILINK}}.
"L’Italia economica e industriale sta in sofferenza - ha aggiunto - se non matureranno le condizioni di una svolta della politica, se la gente non vedrà i cantieri e non ci saranno segnali di controtendenza per l’occupazione, credo che assisteremo alle processioni dei disperati, a un’esplosione di ribellismo. Sono molto preoccupato". 

MARONI AD ALFANO -  "Ministro Alfano, opponiti allo svuota-carceri come ho fatto io quando ero al tuo posto. Stare dalla parte di Abele è un dovere morale", scrive il segretario della Lega, Roberto Maroni, rivolgendosi via Twitter al ministro dell’Interno.

E sull'Iva ritwitta: “Il governo di Roma aumenta l’Iva, io in Lombardia ho cominciato a ridurre i ticket sanitari.
#primailnord”.

GASPARRI -  “No tasse, oppure no al governo”, rincara da parte sua Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. “Il Pdl con il suo segretario è stato chiaro. Gli impegni vanno rispettati. Via Imu dalla prima casa e nessun aumento dell’Iva per dare respiro alle famiglie”, ha spiegato.
“Perfino Saccomanni si renderà conto che piu’ Iva vuol dire meno incassi per lo Stato”, ha proseguito, “auspichiamo che sui provvedimenti economici e sulle riforme il governo agirà in maniera positiva e concreta, cosi come è necessario avere un sussulto di dignità nei confronti dell’Ue. Sottostare ai diktat di un’Europa a esclusiva trazione tedesca si è rivelato fallimentare”.

BENZINA PIU' CARA - “Se le indiscrezioni riguardo a un possibile aumento delle accise sulla benzina, nell`ambito del Decreto Fare, dovessero trovare conferma nella realtà non voterò il provvedimento”, dichiara in una nota Gabriella Giammanco, deputata Pdl e segretario della commissione Attività produttive della Camera.
“è inammissibile - aggiunge - colpire ulteriormente gli italiani con nuove tasse, soprattutto su un bene come il carburante indispensabile per molti lavoratori pendolari. Considerato, poi, che circa l`80% delle merci in Italia viaggia su gomma, vi sarebbe certamente un aumento dei prezzi al consumo di tutti i prodotti che ogni giorno acquistiamo”.