Roma, 23 novembre 2013 - Silvio Berlusconi torna a occupare il campo mediatico. Di buon'ora le agenzie di stampa rilanciano la sua intervista al Mattino di Napoli in cui promette un "colpo segreto" contro "Renzi", per fermare l'aspirante leader Pd, definito dall'ex premier "un comunicatore eccezionale". Un colpo segreto? "Questa è una notizia, non ne so niente", replica da Firenze il grande favorito delle primarie Pd. E stasera, all'assemblea di Giovane Italia, torna con veemenza ad attaccare i giudici, elogia Mangano, parla di "colpo di stato" sul caso decadenza e sulla grazia dice: "Non la chiedo, me la dia Napolitano".

SILVIO DAI GIOVANI DI FI: "ATTACCO ALLA LIBERTA'"

LE REAZIONI - Parole che scatenano l'immediata reazione del Pd: "Berlusconi sta giocando una carta pericolosissima. In un’orgia di affermazioni dal carattere esplicitamente eversivo e provocatorio, attacca e offende impunemente le istituzioni repubblicane e i principi costituzionali. Non è accettabile una simile escalation di toni e di azioni: siamo oltre la soglia consentita e sopportabile da una democrazia". Così Danilo Leva responsabile Giustizia dei democratici.

Anche Scelta civica risponde al Cavaliere, che ha criticato la scelta di dare a Mario Monti l'incarico di senatore a vita: “Le credenziali di Monti in Italia e in Europa sono fuori discussione, Berlusconi sfoga in realtà la rabbia per avere perso le elezioni a causa del 10% dei voti ricevuti dal Professore e da Scelta Civica", dichiara Benedetto Della Vedova.

Da parte sua Renato Brunetta esulta: "Straordinario discorso del presidente Silvio Berlusconi" E ancora: "Oggi il nostro presidente ha mostrato ancora una volta coraggio, lucidità e determinazione.  Fino alla chiara affermazione della sua innocenza e alla legittima rivendicazione di una grazia che il Capo dello Stato farà cosa giusta a concedergli in autonomia, senza aspettare richieste che non sono necessarie”.

RESA DEI CONTI - E' soprattutto sulla decadenza che dalle colonne del quotidiano partenopeo Berlusconi promette battaglia: "La decadenza è un punto di non ritorno", considera il leader di Forza Italia. Con la conseguenza politica ormai chiara che "non posso certo stare lì a lavorare con chi vuole uccidermi". Intanto un sms e una mail, è stata inviata a tutti i parlamentari di Forza Italia, per annunciare la convocazione ufficiale della manifestazione contro la decadenza da senatore e a sostegno di Silvio Berlusconi. Il tam tam è già partito: l’appuntamento è per lo stesso giorno in cui l’aula del Senato voterà sulla decadenza del Cavaliere, mercoledì 27 novembre, alle 17. La location, salvo ulteriori aggiornamenti, è al momento quella di via del Plebiscito, davanti a palazzo Grazioli, e non più, come inizialmente previsto, un 'girotondo' intorno a palazzo Madama.

GIUDIZIO POLITICO - "Come posso valutare un'esperienza in cui abbiamo dato molto e non abbiamo ricevuto in cambio nulla? A posteriori, questo sono state le larghe intese", osserva ancora Berlusconi. Il Cavaliere spiega di avere accettato "condizioni onerose" per il bene del Paese, ma "abbiamo trovato un muro". "Da subito - è l'accusa - è stata una partita della buona fede contro il tatticismo più spietato". "Che cosa ce n'è venuto" da questa esperienza?, si chiede l'ex premier, "la decadenza". Mi sarei aspettato, dice, "un riconoscimento del mio ruolo e un'agibilità politica che ogni cittadino di buon senso e di buona fede concederebbe a un alleato". Invece si prepara l'uscita dai ranghi parlamentari, secondo un appuntamento non rinviabile, a giudizio del presidente del Senato, Pietro Grasso.

CONTROMOSSA - A questo proposito il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, smonta le argomentazioni di chi, come il leader di Ncd, Angelino Alfano, si rifiuta di comprimere la discussione sulla legge di Stabilità per espellere in corsa il Cav dal Senato. "Il calendario lo fa il Senato, il quale ha confermato il giorno 27 per la decadenza. Ma la legge di Stabilità può essere votata anche nei giorni successivi. Non c'è una scadenza necessaria...", dice Fassina a Omnibus su La7.

LA FIGLIA E L'EX DELFINO -"Non voglio assolutamente che mia figlia entri in politica. Non voglio che, in un Paese in cui la magistratura è diventata un contropotere dello Stato, lei subisca ciò che ho subito io", afferma ancora Berlusconi al Mattino. Non manca un commento sulla scissione promossa da Angelino Alfano. "Mi è successo altre volte di incontrare persone che avrebbero potuto aspirare a essere i miei successori. Non ci sarebbe voluto molto da aspettare, eppure non hanno aspettato", è la garbata stoccata del Cav, stremato ma non abbattuto: "Presto arriveranno dagli Usa testimonianze decisive. Prove del fatto che il fisco americano ha acclarato la configurazione veritiera delle compagnie off-shore che, secondo i giudici della sezione feriale della Cassazione, mi vedrebbero socio occulto del finanziere Agrama. E che invece appartengono a lui o ad altre personalità. Conclusioni investigative che saranno oggetto del processo di revisione", dopo la conferma dei quattro anni operata dalla Cassazione lo scorto 1° agosto.