Roma, 3 maggio 2014 - Tensione e scontri tra tifosi prima della finale di Coppa Italia, vinta poi dal Napoli per 3-1 sulla Fiorentina. Dieci persone sono rimaste ferite, il più grave è un supporter napoletano colpito da un colpo di arma da fuoco.

TAFFERUGLI A PONTE MILVIO - Nei pressi di Ponte Milvio alcuni ultras hanno lanciato bottiglie e oggetti contro le forze dell’ordine. Secondo quanto si è appreso a scatenare il lancio di oggetti sono stati alcuni supporter della Roma, mescolati in mezzo agli altri tifosi. Altro momento di tensione lungo la pista ciclabile che costeggia il Tevere sotto ponte Duca d’Aosta: due gruppi di tifosi di Napoli e Fiorentina si sono fronteggiati, con brevi tafferugli fatti cessare dalle forze dell’ordine. 

GRAVISSIMO UN TIFOSO NAPOLETANO - L'episodio più grave, però, si è verificato in viale Tor di Quinto, dove tre tifosi del Napoli sono stati feriti nel corso di scontri. Il più grave è un trentenne, che è in pericolo di vita ed è ricoverato all’ospedale Villa San Pietro. Nello stesso ospedale si trova anche un altro ultrà di 43 anni, ferito alla mano desta. Il terzo supporter partenopeo, di 32 anni, è stato ferito da colpo di arma da fuoco a braccio e polso ed è stato trasportato al Santo Spirito. La pistola utilizzata sarebbe stata ritrovata, abbandonata, in un vivaio. Secondo la Questura, però, "il triplice ferimento non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma avrebbe cause occasionali".

DIECI FERITI - Oltre ai tre feriti da colpi di pistola, una quarta persona è stata trasportata con una gamba fratturata al policlinico Gemelli. Inoltre, tre feriti sono stati trasportati in codice verde all’ospedale Sant’Andrea, mentre altri tre hanno rifiutato le cure in ospedale.

TAFFERUGLI IN AREA DI SERVIZIO - E altri 3 tifosi partenopei sono rimasti feriti nel corso di alcuni tafferugli tra opposte tifoserie nell’area di servizio di Pongiano, in provincia di Rieti. Il pullman con i tifosi napoletani, secondo quanto accertato fino ad ora, sarebbe stato aggredito da tifosi della Fiorentina. Al temine dei tafferugli tre tifosi del Napoli sono stati medicati dal 118.

Scaramucce tra tifosi del Napoli e della Fiorentina si sono verificati anche nell’area di servizio di Badia al Pino Ovest (Arezzo), lungo la corsia Sud dell’Autosole. Alcuni sostenitori viola sono stati avvicinati da supporter partenopei: ci sono state offese e minacce, ma niente di più grazie anche all’intervento della polizia stradale di Arezzo. Subito dopo l’intervento della polizia i tifosi hanno proseguito il viaggio verso Roma. L’area di servizio è la stessa da dove, nel novembre del 2007, partì il colpo esploso dall’agente di polizia Luigi Spaccarotella che uccise il tifoso laziale Gabriele Sandri.

LANCIO DI PETARDI - Tensione altissima, poi, anche dentro l’Olimpico. Il centrocampista e capitano del Napoli Marek Hamsik è andato sotto la curva nord per parlare con i tifosi che chiedevano di non giocare la partita (FOTO). Dalla curva sono stati lanciati petardi, un vigile del fuoco è stato colpito ed è stato portato fuori dal campo. Dopo una lunga trattativa e con l'ok del capo ultrà della curva A del Napoli si è deciso di giocare, anche se posticipando l'inizio del match alle 21.45. Allo stadio presente, tra gli altri, anche il premier Matteo Renzi con la moglie e i figli.

BERETTA - "Queste sono manifestazioni inaccettabili", ha detto il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, in riferimento ai gravi fatti registrati all’esterno dell’Olimpico. "Dobbiamo fare un appello molto accorato ai tifosi, che vivano questa serata come deve essere - ha aggiunto Beretta - una serata di sport e di calcio, con nessun cedimento ad episodi di violenza che sono molto gravi perche’ colpiscono le persone e lo spirito del calcio e dello sport".

PRANDELLI - "Il calcio dovrebbe essere uno spettacolo, non so cosa è successo ma qualsiasi cosa sia successo e’ una cosa spiacevole", è stato il commento del ct della Nazionale Cesare Prandelli.