Washington, 18 marzo 2014 - La rotta del volo della Malaysian Airlines scomparso l’8 marzo scorso potrebbe essere stata modificata attraverso il sistema informatico e non manualmente. Lo afferma il New York Times, citando fonti vicine agli investigatori che stanno cercando di capire dove sia finito il Boeing 777 partito da Kuala Lumpur e diretto a Pechino. Il sistema informatico dirige il volo da un punto all’altro in base a dati introdotti prima del decollo ma non è chiaro se la rotta sia stata programmata prima oppure dopo la messa in funzione del sistema stesso.

Il dato emerso oggi mette ancora più nel mirino degli investigatori il comportamento del pilota e del co-pilota poiché la riprogrammazione della rotta è un procedimento molto complicato, per il quale è necessaria una mano esperta ed è improbabile che possa averla fatta un passeggero con scarse conoscenze aeronautiche e informatiche.

CINA AVVIA RICERCHE  - La Cina ha avviato ricerche sul proprio territorio, a dieci giorni dalla scomparsa del Boeing 777 della Malaysian Airlines. Lo ha annunciato l’ambasciatore cinese in Malaysia, citato dall’agenzia Nuova Cina, precisando che le operazioni di ricerca e di soccorso si svolgono nelle regioni del paese situate ‘’nel corridoio aereo settentrionale’’, fra le rotte possibili seguite dall’aereo.

PECHINO: IN NOSTRI PASSEGGERI NON COINVOLTI  - L’inchiesta sui passeggeri cinesi a bordo del Boeing 777 della Malaysian Airlines scomparso l’8 marzo non ha rivelato alcun elemento che coinvolga uno o più di loro in un dirottamento dell’aereo o in un attentato. Lo ha detto l’ambasciatore cinese in Malaysia, citato dall’agenzia Nuova Cina.