Roma, 3 gennaio 2013 - I direttori di rete e di testata della Rai sono troppo autonomi dalle regole della par condicio: è il ragionamento che ha svolto il presidente della commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli (Pd), replicando alle proteste di Paolo Bonaiuti (Pdl), storico portavoce di Silvio Berlusconi, dopo la nuova incursione di Mario Monti a ‘Unomattina’. “Dobbiamo chiarire con l’azienda - ha affermato Zavoli - se i direttori di reti o di testate decidano da soli chi invitare”.

Sulle norme della par condicio - ha aggiunto, senza citare esplicitamente il premier - “lo sgarro c’è, è palese ed è grave”. Zavoli ha visto “un atteggiamento recidivo inquietante” in chi non ha rispettato gli appelli del vertice Rai a limitare e regolare le presenze dei politici. “Tanto più tarderemo ad approvare la delibera (sulla par condicio in periodo elettorale, ndr) tanto più la Rai - ha sottolineato - si sentirà messa in un angolo rispetto al rapporto con una parte dell’azienda che cade nella ribalderia rispetto al Cda”. Zavoli ha poi spiegato di aver inviato una lettera al direttore generale di viale Mazzini, Luigi Gubitosi, nel quale lo invitava a sorvegliare che l’azienda, “fino all’approvazione della nuova delibera, applichi quella del 2008”.

LA SMENTITA DELLA VIGILANZA RAI - “Il presidente Sergio Zavoli non ha mai fatto riferimento al Presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso della lunga seduta odierna della Commissione dedicata all’approvazione del regolamento per le prossime elezioni, come possono testimoniare i numerosi deputati e senatori presenti”. Lo precisa una nota della Commissione di vigilanza Rai. “La precisazione- prosegue la nota- si riferisce, in particolari, ai titoli delle edizioni on-line di alcuni giornali.
I lavori della Commissione, iniziati alle ore 12.00, sono in corso”.

OK AL REGOLAMENTO PAR CONDICIO - Intanto la commissione di Vigilanza sulla Rai ha dato il via libera al regolamento sulla par condicio in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio. Il regolamento vale anche per il presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti, il quale deve sottostare alle regole della comunicazione politica come tutti gli altri. E le funzioni di presidente del Consiglio andranno dimensionate, nel periodo di par condicio, alla stretta attualità. Questo passaggio relativo alla carica istituzionale di Palazzo Chigi è considerato estremamente significativo perché va a definire il ruolo del presidente del Consiglio laddove questi abbia una funzione politica. In sostanza le funzioni istituzionali andranno ridotte all’essenziale - come ha poi spiegato a margine dei lavori il senatore Vincenzo Vita, del Pd - quelle funzioni non possono essere “il vettore per iniziative politiche”, quando Monti parlerà di Lista Monti dovrà sottostare alle regole della par condicio. Per grandi linee il regolamento approvato oggi ricalca quelli precedenti, con qualche variante comunque significativa. E’ passata l’ipotesi sulle conferenze stampa dei leader delle coalizioni e dei leader delle liste, e questo è prevedibile e finirà per creare problemi ai palinsesti Rai, l’impatto non sarà semplice. Proprio le conferenze stampa serali, collocabili in un arco di tempo che andrà dalle 21 alle 22,30 saranno un problema serio, ed e’ prevedibile anche che questo vada a confliggere con il Festival di Sanremo, in programma dal 12 al 16 febbraio, praticamente a ridosso della scadenza elettorale. “Immagino - ha detto Vita - che per Sanremo ci potranno essere problemi su come organizzare le conferenze stampa da parte della Rai. Si dovrà procedere con sorteggio e massimo egualitarismo”. Le tribune politiche elettorali sono previste al mattino dalle 7 alle 9 oppure nel tardo pomeriggio dalle 17 alle 19, toccherà all’azienda di Viale Mazzini decidere.

E MONTI NON ANDRA' DA GILETTI - Stop alla presenza del premier e neo leader politico Mario Monti, nella puntata di domenica 6 gennaio dell’Arena di Massimo Giletti su Rai1. A quanto si apprende, l’indicazione è arrivata oggi dall’azienda, in linea con la raccomandazione, approvata lo scorso 19 dicembre dal cda, ad escludere le presenze di ospiti politici nei giorni festivi.

LA GIORNATA: SCONTRO IN TV MONTI-BERLUSCONI - L'intervento di Zavoli ha fatto seguito allo scontro a distanza tra i due personaggi politici "più presenti in tv" negli ultimi giorni. Perché se è vero che la partita elettorale Silvio Berlusconi la gioca contro il Partito democratico e Pier Luigi Bersani, così come il Cavaliere ha sottolineato anche nei giorni scorsi, è anche un fatto, però, che il duello mediatico ormai quotidiano è contro il presidente del consiglio dimissionario Mario Monti. E proprio sull’esposizione mediatica del Professore si sofferma Berlusconi dicendo che se è Monti ad andare in tv ogni giorno “non è uno scandalo. Se lo faccio io - aggiunto - invece lo è” (BERLUSCONI IN RADIO).

MONTI A UNOMATTINA - Il Professore, infatti, aveva aperto le ostilità di buon mattino, partecipando a Uno Mattina su Rai Uno dove aveva imputato a Berlusconi “una certa volatilità di giudizio sulle vicende umane e politiche negli ultimi tempi”. Una risposta a quel “poco credibile” riservatogli dal Cavaliere. Monti ha poi continuato, giudicando ricette da “prestigiatori” quelle che parlano di riduzione del fisco senza sostenibilita’: “Se non si vuole essere prestigiatori in materia fiscale, se non si vogliono promettere riduzioni che poi non possono essere mantenute o peggio se si promettono riduzioni che poi - e qui Monti si e’ lasciato andare a una risatina ironica - vengono fatte senza che ci sia una base di sostenibilità , non si va da nessuna parte”.

Ma tra i ‘cattivi’ che compaiono sulla ideale lavagna del Professore c’e’ anche il nome di Renato Brunetta, reo di aver ostacolato alcune importanti riforme del governo tecnico. Un “estremista”, per Monti: “Ci sono molte posizioni nel Pdl che hanno impedito riforme per iniettare più concorrenza nei mercati delle libere professioni. Per esempio, dal punto di vista economico generale, penso all’onorevole Brunetta”. E all’ex ministro della Pa, Monti si riferisce osservando che “sta portando, con l’autorevolezza di un professore di una certa statura - sottolinea - accademica, il Pdl su posizioni piuttosto estreme e, se posso permettermi di dire, settarie”. Un’accusa a cui Berlusconi risponde citando il bersaglio stesso delle parole di Monti: “Gli ha risposto bene Brunetta: Monti continua a dire bugie”, sono state le parole di Berlusconi.

TAGLIARE GLI ESTREMISMI - Ma il Professore ha un obiettivo principale, il Pd, e, sollecitato dall’intervistatore, affida un preciso messaggio a Pier Luigi Bersani: “tagliare le estreme”, anzi “silenziare Fassina” e chi la pensa come lui in tema di riforma del mercato del lavoro. Altrimenti, pronostica, il segretario Pd andrà incontro a “problemi”. “Io credo che per il segretario Bersani, di cui ho un’ottima considerazione, questo sia un vero problema perche’ se vuole avere un Pd e una sinistra che facciano veramente gli interessi dei lavoratori in modo dinamico e creino possibilità di lavoro dovrebbe, con un atto coraggioso, ‘silenziare’ un po’ questa parte che considero conservatrice del suo movimento”.

IL PRANZO BERSANI-RENZI - Niente dar fare, risponde Bersani dopo il pranzo chiarificatore con il 'rottamatore' Renzi. "Io ribadisco rispetto, ma chiedo rispetto per tutto il Pd. Siamo un partito liberale che non chiudera' mai la bocca a nessuno, che trovera' sempre una sintesi", scandisce il segretario Pd. Non solo. "Il coraggio che mi si chiede - puntualizza - credo di averlo dimostrato e credo che sia non chiudere la bocca alla gente, ma lasciarla parlare, lasciarla partecipare e trovare una sintesi".