Roma, 15 febbraio 2013 - L'uscita di Berlusconi sulle tangenti continua ad agitare il mare della politica a una manciata dalle elezioni. Dopo la reazione di Bersani ("Basta tangenti, basta Berlusconi") e di Monti di ieri ("La politica dev'essere meno corrotta"), il premier uscente torna sull'argomento stamatina, ospite di Agorà.

VELENO SU BERLUSCONI - “Sono più ferito quando dei cialtroni dicono di avere lasciato l'Italia in buone condizioni nell'autunno 2011 e poi io la avrei mandata a male”, che non inorgoglito per gli apprezzamenti di Obama “per come ho gestito l'Italia, anche se ovviamente fa piacere”.

OFFERTE DI CARICHE - Non solo il Quirinale: per farlo stare fuori dalla competizione politica, a Mario Monti fu offerto anche altro: “Posizioni di quasi vertice o di vertice, non con certezza ma era una possibiità”. E’ lo stesso candidato premier di Scelta Civica, ospite di Agorà su RaiTre, a rivelarlo. E ai giornalisti in studio che gli chiedono se l’offerta gli fosse arrivata da Bersani, Monti risponde senza smentire: “Esiste anche uno spazio privato nelle conversazioni”.
 

NUOVA TANGENTOPOLI  - Siamo di fronte a una nuova tangentopoli? “Purtroppo sì”, dice Mario Monti parlando delle diverse inchieste avviata dalla magistratura in questi giorni.
Per Monti “l’evidenza è molto simile, la speranza è minore. Nel ‘92 cè ‘stata un’azione liberatoria. Si è scoperto un fenomeno e si pensava che l’azione della magistratura e la coscienza degli italiani avrebbero portato alla fine del fenomeno. Invece l’azione magistratura e andata avanti ma sla coscienza degli italiani, soprattutto quella dei politici si è un po’ seduta e siamo qui di nuovo”.


“Che le tangenti esistano frequentemente negli affari, soprattutto in certi Paesi, è la realtà. Che quindi debba considerarsi una necessità ineluttabile lo rifiuto. Dopo tanti di anni di governo Berlusconi non c’era una efficace legge anticorruzione e lì non c’entra il terzo mondo...”. Così Mario Monti commenta la ‘giustificazione' delle ‘commissioni' fatta dal Silvio Berlusconi.


IPOLITICI SEDUTI - nsomma, “l’azione della magistratura meritoriamente è andata avanti, purtroppo la coscienza dei politici si è molto seduta e quindi siamo qui di nuovo”. A questo punto “speriamo che venga meno un sistema di potere se genera queste cose. Ho visto qualche mese fa la fatica che ha fatto il governo per far approvare, contro le resistenze del Pdl, una legge contro la corruzione però lacunosa e da intensificare. Quindi non si è disposti a far rendere l’Italia un Paese moderno da qusto punto di vista”.